22/12/11

Deixa a Nêga em Paz (Lascia in pace la negra)




La bambola di Deixa a Nêga em Paz . 

Foto: Mara Bertalh

Dal sitowww.cachuera.org.br/
Valquiria Rosa

Con Maria siamo stati invitati ad assistere alla "prima" sperimentale di uno spettacolo di cabaret (forma di spettacolo che combina teatro canzone, commedia e danza) di Valquiria Rosa. Il titolo del tema della serata era Deixa a Nêga em Paz (Lascia in pace la negra).
E' stata una performance dedicata a tutti gli stereotipi utilizzati dalla musica popolare brasiliana sulla donna negra. E Valquiria, nel suo monologo "tosto", ironico e graffiante, si esibisce e dialoga con la sua "spalla" ideale: una bambolona nera silenziosa, ingenua, vestita a festa, pronta a ballare scioccamente su ogni tipo di problema che la coinvolge rappresentando diligentemente il ruolo dell'ignoranza fatalista.
Valquiria canta con la sua bella voce piena, balla, e si accompagna con pandeiro e Tumba e ci guida in un percorso che affronta molti temi, dalla esistenza allo sfruttamento, dall'emarginazione all'esclusione culturalmente pilotata di una donna costretta a sua insaputa alla stupidità.
Lo spettacolo è bello, ha ritmo, è divertente e coinvolge, e meriterebbe platee più vaste, perché, come si dice in Italia "la madre dell'emarginazione subdola, falsamente innocente, ma che fa vittime su vittime, è sempre incinta".
Abbiamo visto Valquiria contenta del suo show, e l'abbiamo vista soprattutto convinta e fiera di essere riuscita, col suo spettacolo, a scostare il coperchio dalla pentola di un tema sociale che adora restare insidiosamente nascosto fra le pieghe della vita quotidiana di tutte le donne.
Vai, Valquiria, questo mondo ha sempre bisogno di voci come la tua!
Allo spettacolo hanno partecipato: al piano, al flauto, alle percussioni e alla direzione musicale il bravo Lincoln Antonio,  e al cavaquinho Lello Di Sarno, al quale debbo i miei ringraziamenti per l'inaspettato invito trasformatosi in una immensa sorpresa.

21/12/11

I TESORI D'ARTE D'ITALIA




Ciao a tutti, torno a scrivere sul blog dopo un po' di tempo. E lo faccio, perché fiero e felice di ciò che è entrato in mio possesso. Si tratta di un libro, anzi, di un "librone", bellissimo, integro, un'altra grande opera d'arte dell'editoria.
Il volume s'intitola I TESORI D'ARTE D'ITALIA - Milano - Fratelli Treves Editori. L'opera, curata da Carlo De Lutzow, porta la data del 1886.

Le caratteristiche techiche sono: dimensioni cm.39,2x28. Pg.544. Legature editoriali in tela rossa con titoli e ricche impressioni decorative. Titoli e filetti in oro ai dorsi a quattro nervature. Fogli di guardia in percallino. Invece, la parte artistica è composta di 51 incisioni all'acquaforte fuori testo, opera di F.Bottcher, J.Groh, L.H.Fischer, P.Halm, R.Hoch, Wilhelm Krauskopf, L.Kuhn, D.Raab, K.De Siegl, William Unger, Wilhelm Wornle e 354 xilografie nel testo, eseguite da Carlo Bender, G.Frank, L.H.Fischer, J.De Grienberger, J.Groh, A.Langhammer, K.Mayreder, A.De Schrotter, K.De Siegl, G.Sturm, W.Unger, etc.


Prendo le informazioni che seguono dal sito freebooksread.finecrypt.net:
"Quest'opera di gran lusso esce contemporaneamente a Stuttgard, a Parigi e a Milano. L'autore è uno dei più illustri storici e critici d'arte, e gode una reputazione europea. Nella sua nuova opera, egli non segue l'andamento delle epoche storiche, ma si conforma alla geniale varietà dei viaggi artistici. Si va da Venezia a Treviso, a Padova, a Verona, a Milano, a Torino, si passa per l'Emilia a Bologna, a Ravenna. Si gira tutta la Toscana e tutta l'Umbria, si fa una lunga fermata a Roma, e percorso tutto il Napoletano, da Napoli per Trani e Bari si termina in Sicilia davanti all'antica Selinunte.  Le illustrazioni sono di tre specie: le acqueforti, belle, morbide, veramente artistiche, saranno non meno di cinquanta; le incisioni in legno, di quadri, statue e monumenti, oltre a duecento; e gli ornamenti tipografici, che sono circa altre cinquanta incisioni di quadri, ornati, sculture, disegni, ecc. Pregio singolare di quest'opera artistica per eccellenza, è questo: che oltre alle riproduzioni dei più celebri capolavori, vi sono riprodotti moltissimi altri capolavori che finora non erano conosciuti dall'universale, ma restavano serbati all'ammirazione dei più intendenti dell'arte. Citiamo ad esempio, le ammirabili pitture di Tiziano nella scuola del Santo a Padova, la pala del Giorgione esistente in Castelfranco, i freschi di Onigo nel Trevigiano, l'incoronazione della Vergine del Romanino di Brescia, ecc. L'autore passando dalle capitali delle scuole italiane ai dintorni, visitando Castelfranco e Treviso, come Castiglione Olona e Pienza e Montepulciano e Monte Fiorentino, hapotuto arricchire la sua opera di tavole che invano si cercano nelle altre opere illustrative dell'arte italiana."

Così si descriveva all'epoca l'uscita dell'opera e la "locandina" affermava che:

"Quest'opera di un lusso eccezionale uscirà in 25 o 30 dispense. Ogni dispensa, oltre ai disegni nel testo, ha due incisioni all'acqua forte di eminenti artisti._
Lire TRE la dispensa.
Associazione all'opera completa: L. 75.
Per l'Estero, Franchi 90".

Insomma, adesso gustatevi le poche foto che ho fatto del librone... e vi renderete conto di cosa sono fiero...

Ah, un ultima cosa... c'è un signore che ha un sito in Inghilterra che vende, dopo aver saccheggiato un libro come questo e chissà quanti altri, alcune acqueforti al "modico" prezzo di 100 sterline l'una... eccolo qui a destra...

Buon Natale e Buon Anno a tutti.