18/05/11

Tintin, ciack si gira!

Un importante gruppo di produzione, un gigante della distribuzione e un bravo regista hanno deciso di dare il via al trasferimento di un personaggio dei fumetti dalla carta stampata al grande schermo dei cinema.  
Il bravo regista è nientepopodimeno Stephen Spielberg e il personaggio dei fumetti è nientepopodimeno TINTIN
Ed è bello sapere che non si tratterà di “una botta e via” ma addirittura di una trilogia, immaginando già grandi potenzialità di  qualità e di gradimento.
Il primo episodio diretto appunto da Spielberg si chiamerà  Le avventure di Tintin:  Il segreto del Liocorno (tratto dal fumetto ideato e pubblicato da Hergé -George Remì- nel 1943 col titolo Il segreto dell’Unicorno) e che sarà proiettato nei cinema italiani a ottobre e per il prossimo Natale negli Stati Uniti.  
Esistono già trailer, siti ufficiali e un po’ di materiale fotografico. 
Il secondo episodio (tratto dal fumetto del 1944,  Il Tesoro di Rackham il Rosso) invece sarà diretto da Peter Jackson, lo scapigliato e pasciuto neozelandese de Il Signore degli Anelli.  Mentre è ancora mistero assoluto sul terzo episodio.
Vedremo il simpatico reporter Tintin, il suo fedelissimo cagnolino Snowy e l’irascibile capitano Haddok in animazione digitale, in performance capture, cioè quella tecnica che memorizza i movimenti e le espressioni facciali di attori in carne ed ossa per trasferirli e dare vita ai personaggi disegnati e costruiti al computer e il tutto girato in tre dimensioni, come va di moda in questo periodo.
Insomma, l'attesa è grande anche se nel passato l'aver tentato di dare vita cinematografica ai personaggi dei fumetti non ha quasi mai prodotto un risultato apprezzabile e molti flop giacciono malinconicamente nei magazzini polverosi delle pellicole dimenticate.  
Ho sempre pensato come quasi impossibile il tentativo di far incontrare un molto REGISTA di sé stesso come un lettore di fumetti, e le mediazioni anche se affascinanti di un regista di film.
Ma di Spielberg  e del  suo sense of wonder mi fido abbastanza tanto da immaginare che  il  “MIO”  Tintin, nelle sue mani e nella sua testa, farà sicuramente una bella figura.
E infine un pensiero a tutti quei nonni, a quei papà non più giovanissimi o a quegli zii che leggevano Tintin e che accompagneranno un mare di bambini al cinema: li immagino uscire dopo la proiezione con gli occhi fieri di coloro che il digitale, la performance capture e addirittura le tre dimensioni se le facevano per proprio conto nella loro infinita e infaticabile fantasia. 
E tutti quegli occhi... come sono uguali a quelli del buon Stephen!

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